LA FACCIA NASCOSTA DELLE ALLERGIE - LE ISTAMINE

Prima parte


Negli ultimi anni sempre più persone si accorgono o pongono attenzione a degli effetti particolari quali, cefalee, rash cutanei e orticaria spesso esasperati e amplificati proprio dalla dieta e dal regime alimentare. Andiamo ad analizzare a livello scientifico e obiettivo cosa potrebbe succedere. Ogni individuo possiede naturalmente una determinata quota interna di istamina: in parte viene sintetizzata autonomamente da alcuni tessuti, in parte ci proviene dall’esterno tramite l’alimentazione e la produzione attuata dalla flora batterica intestinale. Ma che cosa è l’istamina? L'istamina è un “mediatore chimico” (un messaggero di segnali tra le cellule). Essa risulta ampiamente diffusa nell’organismo umano, in particolare a livello di cellule coinvolte nelle risposte allergica e immunitaria. L’eccessiva liberazione gioca un ruolo fondamentale nelle reazioni infiammatorie e nelle patologie allergiche rappresentate ad esempio, da asma, congiuntivite allergica, orticaria, rash cutaneo, cefalee e rinite.

‍ La sensibilità alle istamine ha una base genetica ma potrebbe anche essere portata da allergie, uso prolungato di medicinali, diete, ambiente, squilibri intestinali ed esposizione ai raggi solari. 


Quando l’organismo non riesce a controllare l’eccesso di istamina, si sviluppa l’intolleranza all’istamina e un aumento dell’infiammazione. 


La maggior parte di noi conosce le istamine per via degli antistaminici che alleviano le reazioni allergiche al polline, punture di insetti, alimenti, ecc. Le istamine sono naturalmente prodotte dall’organismo da parte dei mastociti, cellule del sistema immunitario specializzate, che svolgono alcuni ruoli, nel momento in cui legano i recettori istaminergici sulla superficie del citoplasma. 


L’amminoacido dal quale deriva l’istamina è l’istidina. Questa molecola si trova nelle piante, nei batteri, nei veleni di insetti e negli umani. In questi ultimi, l’istamina è immagazzinata all’interno dei granuli di cellule del sistema immunitario, i mastociti e i basofili. I mastociti sono localizzati nei tessuti, vicino ai piccoli vasi e alle terminazioni nervose, mentre i basofili viaggiano per il circolo sanguigno.

L’istamina è un importante mediatore delle reazioni allergiche in quanto aumenta la secrezione di citochine e chemochine da parte dei linfociti Th2 e ne diminuisce la secrezione da parte dei linfociti Th1.


A seconda della loro localizzazione, i recettori istaminergici controllano diverse funzioni del corpo. 


1.Recettore istaminergico H1 - Coinvolto nelle reazioni allergiche, il recettore H1 è espresso in diversi tessuti e cellule tra cui nervi, epitelio respiratorio, cellule endoteliali di piccoli vasi e muscolatura liscia. L’attivazione del recettore H1 è coinvolta nell’insorgenza di asma, dermatite atopica e prurito (per l’istamina che induce la produzione di IL-31);


2. H2 - Espresso nei linfociti B e T, cellule dendritiche, cellule parietali gastriche, cervello e cuore. Nello stomaco, induce la secrezione gastrica. Esistono infatti farmaci antistaminici che, bloccando questo recettore, agiscono come antiacidi. Questo recettore è importante anche per la secrezione mucosa nelle vie aeree e aumenta la permeabilità vascolare. Inoltre, è coinvolto nell’attivazione della risposta immunitaria.

3. H3 - E’ espresso soprattutto a livello del Sistema Nervoso Centrale. Un ruolo importante di questo recettore è quello di regolare la biosintesi dell’istamina, bloccandone la produzione quando l’istamina stessa lega al recettore. Inoltre, regola il ciclo di sonno-veglia e l’infiammazione. E’ associato alla rinite perché è espresso nei nervi presinaptici a livello delle ghiandole nasali sub-mucosali e quando viene attivato, stimola la secrezione da parte di queste ghiandole. (Sistema nervoso centrale controlla i nervi, il sonno, l'appetito e il comportamento)

4. H4 - E’ espresso su varie cellule del sistema immunitario, timo, milza, midollo osseo, intestino, polmoni, SNC e nelle cellule tumorali. Nelle reazioni allergiche, H4 media l’attivazione dei mastociti e questo comporta la produzione di diverse chemochine e citochine infiammatorie. A seguito dell’incontro con l’allergene, i mastociti vengono guidati verso il sito dove si manifesta la reazione allergica (fenomeno di chemiotassi) e successivamente viene indotta la degranulazione, ovvero il processo nel quale i mastociti rilasciano all’esterno l’istamina contenuta nei loro granuli. Lo stesso processo avviene con i basofili, a seguito dell’incontro con l’allergene. Inoltre, l’attivazione di H4 comporta l’induzione della migrazione degli eosinofili, aumentando la risposta immunitaria.

Ricordate che le istamine sono importanti e la loro funzione è quella di combattere l’invasione delle tossine. Ma quando le istamine si accumulano più velocemente di quanto possiamo gestire, innescano infiammazione nei soggetti esposti all’intolleranza all’istamina, che è unica per ogni persona ed episodio. La battaglia contro l’istamina può nascondersi dietro sintomi meno evidenti come mal di testa, testa annebbiata, diarrea, aritmia, congestione del seno nasale, o prurito della pelle, sintomi  che appaiono in pochi minuti o anche diverse ore dopo l'esposizione. Livelli estremi di istamina possono innescare difficoltà respiratorie e infiammazione che portano allo shock anafilattico. 


Il concetto di intolleranza all'istamina è raramente preso in considerazione dai medici, ma chiaramente delineato nella ricerca scientifica.


Perché non ne sentiamo parlare?


L'intolleranza all'istamina è fortemente sottovalutata. La maggior parte delle persone risponde ai sintomi di intolleranza all'istamina con un'aspirina, antistaminico o altre pillole che non risolvono il problema alla radice. A volte i livelli di istamina sono elevati a causa di un’allergia, ma l'intolleranza all'istamina non è una vera allergia e non apparirà nei test di allergia.


A differenza delle reazioni allergiche, l’intolleranza all’istamina si manifesta in organi diversi in momenti diversi. Ogni persona ha dei sintomi particolari che possono variare come locazione e intensità. 


La persona diagnosticata con intolleranza all’istamina dovrebbe tenere una dieta low-histamin per tutta la vita, ma adesso, con Naet, la soluzione c’è e verrà spiegata in dettaglio durante la visita in studio. 



Fattori che portano all’aumento del livello di istamina nel corpo:

Seconda Parte


Scarsa produzione o carenza di enzimi:

Gli enzimi che scompongono l'istamina e la tengono sotto controllo sono la Diaminossidasi (DAO) e la Histamina-N-Metil-Transferase (HNMT). I livelli di DAO e HNMT possono essere geneticamente bassi in alcuni individui, bloccati da farmaci, o ridotti da danni intestinali o malattie come la celiachia. Sembra che la caffeina inibisca la DAO.  

Sono molti i fattori che influenzano i livelli di istamina del corpo, e ci sono modi in cui possiamo contribuire a ridurre la carica. L’esposizione agli allergeni, la dieta, l’uso di farmaci, temperatura, ormoni e scompensi nutrizionali influiscono drammaticamente i livelli di istamina. Immaginate l’istamina come un "secchio" che si riempie e rivela i sintomi dopo lo straripamento.


Allergie:

Grandi quantità di istamina vengono prontamente rilasciate quando siamo esposti agli allergeni, come muffa, acari della polvere, peli di animali, polline, farmaci, punture di insetti, lattice e alimenti.

‍ Le allergie alimentari più comuni includono latticini, grano, crostacei, uova e noci.


Le allergie da contatto possono includere una vasta gamma di sostanze come gomma, nichel, acrilati (unghie artificiali), resina di pino, e creme solari o ingredienti dello shampoo, per esempio (come il benzofenone).


Alcune persone sperimentano una risposta immediata agli allergeni, oppure ritardata, fino a 10 ore. I sintomi possono durare fino a 24 ore. A seconda della risposta immunitaria, il corpo potrebbe necessitare  settimane o anche mesi prima di ripristinare i livelli di istamina nel corpo. 


Studi recenti mostrano l’influenza dell’inquinamento sui problemi cardiovascolari dovuto all’aumento di istamina nel corpo e di conseguenza l’infiammazione. L’ereditarietà è un fattore determinante. Questi studi suggeriscono che l’inquinamento può aumentare la predisposizione alla trombosi, potenzialmente attraverso aumento dell'istamina circolante e citochine infiammatorie e/o leucociti e piastrine attivate 


Inquinamento delle acque:

E’ stato dimostrato che dei contaminanti ambientali come tricloroetilene e tetracloroetilene hanno aumentato i livelli di istamina nei topi di laboratorio aumentando la loro sensibilità agli allergeni.


Interferenza farmacologica:

I farmaci possono inibire gli enzimi istaminici vitali anche più del cibo, aumentando eventualmente il rischio di intossicazione alimentare e altri sintomi di eccesso di istamina. Oppioidi e analgesici sono i farmaci che rilasciano istamina che si traduce in prurito fastidioso per molti pazienti. 


Alimenti ricchi di istamina:

L'istamina è presente anche come “ingrediente naturale” in numerosi alimenti quotidiani. La sua formazione negli alimenti però è dovuta alla disponibilità di aminoacidi liberi come proprio l’istidina, dalla presenza di particolari microrganismi, batteri e condizioni di temperatura e di umidità che ne consentano la crescita e la susseguente trasformazione in amina biogena istamina.


Quindi alte concentrazioni di istamina si trovano principalmente nei prodotti della fermentazione microbica come i formaggi fermentati, carni in scatola, vino, birra. Ma c’è un'altra condizione da tenere in considerazione: l'esposizione del pesce fresco ad alte temperature infatti accelera la produzione e la formazione della nostra amina biogena istamina.  Poiché il contenuto di istamina è variabile – Spesso anche nello stesso tipo di alimento – i sintomi possono talvolta verificarsi e talvolta no, anche ingerendo lo stesso alimento. Quello che ad uno specialista non deve sfuggire è che è soprattutto il consumo combinato e ripetuto di alimenti ad elevato tenore di istamina che può condurre alla comparsa di sintomi molto accentuati. Quello che poi deve essere tenuto in considerazione sono i livelli di istamina consentiti ad esempio nei pesci e nel pescato in generale.


Spesso nei pazienti con dermatite atopica e in soggetti che soffrono di mal di testa, l'istamina presente negli alimenti provoca un peggioramento dei sintomi stessi.

Altre volte i disturbi gastrointestinali possono essere confusi con la sindrome dell'intestino irritabile o essere provocati da altre sostanze presenti negli alimenti (additivi) pertanto risulta fondamentale la diagnosi differenziale.


Ecco l’elenco degli alimenti ricchi di istamina: 


Alimenti fermentati :

Vino, birra;

Formaggi stagionati e fermentati;

Carni stagionate o affumicate: salsicce, salame, carne secca, prosciutto affumicato, mortadella;

Prodotti a base di soia fermentata (compresi tofu e salsa di soia); 

Aceto di vino (compresi sottaceti, ketchup e senape preparata); 

Crauti.


Alimenti esposti ad elevate quantità di batteri:

Pesce in scatola: conservati, marinati, salati o essiccati (sardine, tonno, sgombro, acciughe, aringhe);

Pesce affumicato (aringa, salmone..).


Gli avanzi di carne possono accumulare rapidamente microrganismi che provocano la formazione di istamina.


Frutta e verdura:

Cacao/cioccolato; 

Pomodoro;

Spinaci; 

Melanzane; 

Noci; 

Zucca; 

Fragole; 

Agrumi.


Condimenti:

Cannella; 

Chili in polvere;

Chiodi di garofano 


Prodotti a base di frumento e lievito


Bevande:

Tè (a base di erbe o regolare); 

Latte di soia.


Qualsiasi tipo di alcool interferisce con la capacità del corpo di abbattere l'istamina.


Pasti preconfezionati


Gli alimenti ad alto contenuto di istidina (oltre 1000 mg) possono anche essere problematici, in quanto l’istidina si converte in istamina:

Carni di selvaggina;

Carne suina; 

Prosciutto; 

Pancetta;

Proteina di soia;

Pollo e tacchino;

Carne di vitello e di manzo, pastrami;

Agnello;

Pesci, compresi tonno, luccio, merluzzo bianco, pesce luna, persico, cernia e altri;

Ricotta.


Alimenti chiamati liberatori di istamina o istamino-liberatori, possono liberare istamina direttamente nel corpo.

Cioccolato/cacao;

Fragola, banana, ananas, papaya, agrumi (arance, pompelmi…), kiwi, lampone, pera, avocado;

Molluschi e crostacei;

Noci, nocciole, mandorle e anacardi;

Albume d’uovo;

Carne di maiale;

Caffè.


ALIMENTI CONSENTITI E CONSIGLIATI

• Carne e pollame freschi o surgelati sotto forma di fesa, cotoletta, sminuzzato, macinato, filetto ecc. scelte nelle parti più magre e private del grasso visibile.

• Pesci freschi o surgelati, come il merluzzo, la trota ecc. La conservazione dei pesci a basse temperature è in grado di rallentare in misura consistente la sintesi di istamina batterica.

• Formaggi freschi, ricotta e altri latticini, come il latte, lo yogurt e la panna.

• Frutta preferibilmente fresca come mele, pesche, albicocche, meloni, cachi ecc. Ad esclusione di quella precedentemente citata.

• Verdura a foglia larga (lattuga, cicoria…) ma anche carote, cavolfiore, zucchine, cetrioli, broccoli, preferibilmente fresca, cruda o cotta. Ad esclusione di quella precedentemente citata.

• Cereali. Pane, pasta o riso integrali alternandoli ai prodotti raffinati.

• Olio extravergine di oliva a crudo nella giusta quantità per condire gli alimenti.

• Aceto di mele per insaporire le pietanze.

• Acqua, preferibilmente acqua oligominerale naturale.


RACCOMANDAZIONI DIETETICHE GENERALI

Ridurre al minimo gli alimenti ricchi di istamina e istamino-liberatori: piccole quantità, poca frequenza e non in associazione.


Alimenti ricchi di grassi:

Studi recenti dimostrano che l'assorbimento di grasso può aumentare notevolmente il rilascio di istamina e contribuire a infiammazione cronica.


Squilibri nutrizionali:

Quando il corpo è basso di vitamina B,  vitamina C, e  rame, istamina non si disintegra sufficientemente per superare i sintomi di intolleranza.


Esercizio fisico:

Alcuni episodi di anafilassi sono stati innescati da esercizio fisico intenso, in particolare in ambienti caldi. Studi recenti indicano che l'amminoacido L-Carnosina viene rilasciato durante questi esercizi e poi convertito in istamina.


Ormoni - compresi gli ormoni dello stress:

L'aumento dei livelli di estrogeni sono stati associati con elevata istamina, e le donne potrebbero notare una maggiore sensibilità e sintomi di intolleranza all’istamina. 

L'ormone dello “stress”, il cortisolo, sembra aumentare l’istamina nello stomaco e nell’intestino.


Come possiamo gestire un sovraccarico di istamina?

A volte possiamo raggiungere un "punto di non ritorno" dove i nostri livelli di istamina iniziano la cascata di infiammazione e di sintomi aggravanti. Nausea, diarrea, eruzioni cutanee e mal di testa, sono i sintomi attraverso i quali il nostro corpo esprime l’infiammazione da eccesso di istamina. 

Il NAET, metodo naturopatico basato sulla biorisonanza del campo elettromagnetico del corpo umano, è in grado di ristabilire l’equilibrio istaminico nell’organismo. 


Gli antistaminici orali non riducono l'istamina, ma bloccano i recettori dell'istamina per aiutarci a dormire e combattere l’infiammazione.

L'uso a lungo termine degli antistaminici orali è associato all'aumento di peso, e gli antistaminici orali non migliorano l'attività degli enzimi DAO.


I corticosteroidi sono utilizzati localmente come nel caso di spray nasali o sistemicamente in forma di pillola. Mentre i corticosteroidi possono fornire sollievo immediato per alcuni sintomi allergici, i loro effetti collaterali possono essere pericolosi con l'uso prolungato.


I probiotici mostrano segni promettenti per alleviare le malattie allergiche, e stiamo cominciando a imparare come questi "buoni" ceppi batterici possono beneficiare il corpo in modi diversi. 

I probiotici come L. reuteri aiutano a produrre istamina nell'intestino che sopprime l'infiammazione. 


Flavonoidi - Flavonoidi naturali come kaempferolo, quercetina, e rutina inibiscono il rilascio di istamina, ma a volte si è allergici proprio a questi componenti. 



Quali altri comportamenti e condizioni di salute sono legati all'istamina?

‍    •    Sintomi di intossicazione alimentare - Molti focolai di intossicazione alimentare sono in realtà causati da eccessivo consumo di istamina in alcuni alimenti ad alto contenuto di istamina. L'intossicazione alimentare sgombroide deriva dal consumo di pesce avariato contenente livelli tossici di istamina - non batteri. L'avvelenamento da istamina assomiglia ad un'allergia alimentare ed è spesso mal diagnosticato.

‍    •    Emicrania - Ci sono molte prove a sostegno del legame tra allergia e emicrania, compresi i livelli elevati di istamina nel plasma sanguigno dei pazienti con emicrania. 

‍    •    Dermatite atopica - Questa malattia infiammatoria della pelle può essere alleviata con una dieta a bassa istamina in alcuni pazienti che non rispondono ai test di allergia alimentare.

‍    •    Motivazione, appetito e dipendenza - Un'affascinante ricerca descrive come una diminuita istamina nel cervello può essere collegata a sentimenti di apatia e aumento dell'appetito. Nelle donne questo comportamento può essere potenziato dagli ormoni; l'istamina aumenta con estrogeni elevati e ormone luteinizzante per tutto il ciclo mensile. In effetti, le donne generalmente sperimentano un aumento dell'appetito nell'ultima metà del ciclo.  Allo stesso modo, i sintomi allergici possono essere più pronunciati a metà ciclo.